benvenuti nelle vie delle arti marziali

benvenuti nel blog difesa personale qui si potra sapere come difendersi e dove praticarlo il corso di difesa personale....

difenditi anche tu.....

difenditi anche tu.....

mercoledì 10 marzo 2010

donne che praticano il Wing Tsun

donne che praticano il Wing Tsun con passione e pasienza potrete arrivare anche voi a questi livelli....

martedì 9 marzo 2010

un video simpatico però molto importante..




un video simpatico dove una donna cinese mette in atto ciò che ha imparato facendo vedere tecniche di difesa personale...

lunedì 8 marzo 2010

Il M: Paolo Pagnano all' opera nella scherma medievale...

Il London Tower Fechtbuch (anche noto col numero I.33 e conservato nell'Armeria Reale di Leeds) illustra in 64 tavole delle azioni di combattimento di spada (medievale) e brocchiero, svolte da due monaci di cui uno è il prete e l’altro lo scolaro (quello con la testa co...perta dal cappuccio). E' il manuale base per i combattenti dell'Accademia Medievale. Kali od "Escrima" in lingua filippina Tagalog ha lo stesso significato dello spagnolo "esgrima", ovvero "scherma". Il primo contatto storico del mondo occidentale con l'Escrima si ha nell'epoca delle prime conquiste coloniali che seguirono alle esplorazioni dei "nuovi mondi" scoperti dai grandi navigatori agli inizi del '500. Quando i "conquistadores" spagnoli arrivarono nelle Filippine, trovarono ad aspettarli tribù belligeranti che usavano armi tradizionali per difendersi. Ferdinando Magellano, in particolare, venne ucciso nella battaglia di Mactan del 1521 dal capotribù Lapu-Lapu: è lo stesso Pigafetta, che descrive nel suo diario di viaggio come gli indigeni uccisero Magellano con lance e con un "gran terciado (che è come una scimitarra, ma più grosso)". Dopo la conquista, gli spagnoli bandirono l'arte marziale indigena (che però rimase nascosta nelle danze e nei rituali popolari) sostituendola con la scherma spagnola. Il kali moderno risente ancora adesso dell'infuenza spagnola. Molti ritengono che l'origine dell'Escrima si trovi nelle arti marziali indonesiane, che hanno le loro radici nel Kun Tao e nel Silat. Il Kun Tao (letteralmente la via del pugno) non è altro che una delle evoluzioni che ha avuto il Ch'uan Fa (conosciuto in occidente ed a Hong Kong con il termine Kung fu e nella Cina moderna come Wu-shu), mentre il Silat deriva dai movimenti adottati dalle arti marziali della penisola indiana e della popolazione araba che si insediò in Indonesia verso il XIII secolo. Del resto, a partire da XIV secolo iniziò l'insediamento di popolazioni musulmane anche nel sud delle Filippine, invasione che si fermò con l'arrivo degli spagnoli: ancora oggi le isole meridionali dell'arcipelago filippino sono abitate dalla popolazione "moros" musulmana. In realtà, gli innumerevoli stili delle arti marziali filippine hanno assorbito tecniche e schemi motori da qualsiasi arte marziale portata dai vari conquistatori delle Filippine che si sono succeduti nel corso della storia: indiani, arabi, spagnoli (con accompagnamento di portoghesi ed italiani), americani, giapponesi. In questi incontri si svolgerà un allenamento parallelo in entrambe le discipline cogliendo l'occasione per tracciare la storia dell'evoluzione delle discipline d'arme dai tempi dell'I-33. Inoltre permetterà ai partecipanti di miglioriare la propria tecnica personale combinando gli ensegnamenti e le peculiarità di entrambe le discipline. Evolved Training -> Evolve or Die

domenica 7 marzo 2010

difendersi e facile...



guardando questo video capirete che le arti marziali sono fondamentali sia per la vostra sicurezza...

come fermare questa violenza



I corsi di Antiaggressione femminile Metodo Difesa Donna sono rivolti a donne di qualsiasi età, non sono corsi di fitness né di preparazione atletica. Il lavoro fisico è stato studiato per poter essere affrontato senza difficoltà da chiunque, indipendentemente dall'età, grado di allenamento, struttura fisica.

Il programma affronta ogni aspetto della sicurezza. L'arma numero uno è quella che permette di evitare l'aggressione: la prevenzione. Vengono analizzate con le allieve le varie situazioni di rischio, dati consigli su come comportarsi in auto, in treno, a piedi, eccetera. Inoltre, si prendono in considerazione pregi e difetti delle "armi occasionali" e degli strumenti difensivi che si possono avere sempre a disposizione (chiavi, spazzole, penne sfera, pepper-spray). Viene data grande importanza ai "confini personali” e al linguaggio del corpo. Si allena il colpo d'occhio, il riflesso istintivo e la visione periferica. L'allieva impara quindi a sviluppare una mentalità difensiva che porterà con sè per tutto il resto della vita.

Se, nonostante la prevenzione, il pericolo si presenta, allora si passa alla "difesa verbale". In questa fase si insegna alle allieve ad affrontare il confronto verbale con l'ipotetico aggressore. L'allieva impara ad assumere una "posizione di avvertimento" che unita alla difesa verbale può scoraggiare l'aggressore a mettere in atto le sue intenzioni.

Nel caso l'aggressore non dovesse fermarsi è la "difesa fisica" lo step successivo. Partendo dalla posizione in piedi, si apprendono alcuni colpi molto semplici ed efficaci portati con le mani, i gomiti, e le ginocchia.

L'ultimo strumento a disposizione è la "difesa fisica a terra". Calci a vari bersagli del corpo dell'aggressore, che si può trovare in piedi o a terra. Acquisizione di una buona familiarità col movimento al suolo utile per togliersi di dosso l'aggressore e spostarsi rapidamente verso una via di fuga. Tutto questo è contenuto nel programma di tecniche antistupro, che insegnano come reagire e rovesciare la situazione quando l'aggressore si trova a terra a stretto contatto fisico con l'allieva.

Image A questa situazione viene dato ampio spazio. In un'aggressione ci sono altissime possibilità che la donna venga spinta o trascinata a terra. Le nostre allieve imparano a gestire anche una situazione di così alta difficoltà.

I principi guida del programma Difesa Donna sono la determinazione a non essere una vittima, l'immediatezza e la semplicità della reazione. Nella semplicità risiede l'efficacia. Non vengono insegnati pugni né calci coreografici e ogni allieva è in grado fin dalle prime lezioni di portare i colpi.

Durante il corso, le allieve non provano mai le tecniche tra di loro ma esclusivamente con gli istruttori o con gli assistenti. In questo modo, imparano a misurarsi con un avversario di forza fisica superiore.

Le tecniche imparate nel livello base vengono provate durante delle simulazioni di aggressione sotto effetto adrenalinico, fondamentali per imparare a gestire le reazioni sotto stress emotivo. Gli istruttori indossano delle particolari protezioni che permettono alle allieve di portare i colpi a piena potenza e con pieno contatto, garantendo la massima sicurezza.

Nel corso di livello avanzato si affrontano temi più complessi come situazioni con più aggressori, minaccia con arma da taglio, simulazioni di livelli di difficoltà maggiori.

Tutto questo bagaglio permette all'allieva di sviluppare una mentalità difensiva che porterà con sé per sempre.

non stare in silenzio reagisci...




la violenza si nutre del silenzio diamo voce al rispetto..

Stop!! alla violenza sulle donne...




esempio di violenza in casa domestica...